Sono la terza figlia di quattro, ho 15 anni e da un anno a questa parte mi sento uno schifo.
Noto che i genitori dei miei amici hanno un bellissimo rapporto tra di loro, soprattutto con le madri, si raccontano tutto, chiedono consigli etc ..
E poi ci sono io, mi tengo tutto dentro , non so con chi parlare, vorrei tanto che mia madre si interessasse a ciò che mi succede.. Ma non lo fa.
A gennaio mi stavo conoscendo con un ragazzo, credevo che davvero potesse essere quello giusto, così ho trovato il coraggio di dire ai miei genitori che uscivo con questo ragazzo.
Dopo poco, mia madre mi ha detto che dovevo smettere di parlare/vedere questa persona.
Ovviamente sono scoppiata a piangere, supplicandola di lasciarmici vedere e cose così, ma la sua risposta fu “tra una settimana ti scorda”
Ogni volta che ci penso scoppio a piangere, noto la differenza di comportamento che hanno con me e i miei fratelli quando avevano la mia età, o anche più piccoli.
Credo che l’adolescenza sia la fase dei primi amori, no?
Vorrei così tanto poter parlare liberamente con mia madre, e poter avere anche io i primi ragazzi.. Innamorarmi per la prima volta, ma a quanto pare non posso.
Non riesco a perdonarle quella frase.
Ho paura anche a riaprire il discorso, poiché non voglio che si verifichi nuovamente la situazione di febbraio .
Non so cosa fare ..
C., 15 anni
Cara C.,
hai ragione tu, l’adolescenza è la fase dei primi amori, delle scoperte e delle forti emozioni, ma è anche il periodo, nella vita di una persona, durante il quale si ha un vero confronto o scontro con i genitori. Ciò che per i ragazzi è naturale e fisiologico, per i genitori potrebbe essere vissuto come una minaccia che vi allontanerà da loro, anche se sanno perfettamente che questo sarà inevitabile. L’amore, l’incontro con l’altro, gli amici, possono diventare per la famiglia quasi dei nemici da tenere a distanza, persone dalle quali proteggere i propri figli. Inoltre, c’è un altro fattore da non sottovalutare, le esperienze e i vissuti adolescenziali che ogni adulto si porta dentro di sé; se la vita li ha messi di fronte ad esperienze più o meno negative, resteranno segnati per sempre, tanto da diventare chiusi ed iperprotettivi con i figli. Tu dici di notare la differenza di comportamento che i tuoi genitori hanno con te e i tuoi fratelli quando avevano la tua età, ma ogni figlio, nella mente di un genitore, è una storia a sé, non utilizzano lo stesso schema di comportamento. Forse temono, in particolare tua madre, che tu possa soffrire o rimanere delusa e per questo cercano di tener fuori il problema il più possibile; ovviamento però questo non può funzionare, tu devi vivere le tue esperienze negative o positive che siano, solo così potrai andare sicura per il mondo.
E poi, cara C., a volte è anche necessario riconoscere e accettare i limiti dei nostri genitori, anche se con dolore ci rendiamo conto che non sono le persone che ci aspettavamo. Noi, però, siamo convinti che tu non debba mollare su questo, lascia passare del tempo e quando te la senti puoi provare a ritornare sull’argomento con tua madre, se la risposta resterà la stessa allora siamo certi che riuscirai a trovare un altro adulto di cui ti fidi e/o un’amica speciale con la quale confidarti e condividere ogni emozione, perché l’amore, nella vita, è un valore aggiunto e non possiamo privarcene. Inoltre, non sappiamo com’è il tuo rapporto con i tuoi fratelli/sorelle, ma potrebbe essere utile e importante confrontarti con loro e magari condividere questi vissuti nei confronti dei vostri genitori, trovando insieme le risorse per migliorare la comunicazione con loro.
Se ti va torna a scrivere per farci sapere cosa ne pensi e come procedono le cose.
Un caro saluto!